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Immagine del redattoreAlberto Langione

Cortisone e Attività Sportiva

L'uso di farmaci a base di cortisone, o glucocorticoidi, nell'attività sportiva è un tema di grande rilevanza medica e sportiva, poiché solleva questioni sia cliniche che etiche (proprio come quella da cui siamo partiti).

I glucocorticoidi sono noti per la loro potente azione antinfiammatoria e immunosoppressiva e sono utilizzati per trattare un'ampia varietà di condizioni infiammatorie e autoimmuni, come abbiamo visto. Tuttavia, il loro impiego nello sport è controverso, poiché, se da un lato questi farmaci possono aiutare a gestire lesioni e infiammazioni, dall'altro possono potenzialmente migliorare le prestazioni e alterare la percezione della fatica e del dolore, elementi fondamentali nelle competizioni sportive.

L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha incluso i glucocorticoidi nell’elenco delle sostanze proibite, classificandoli come doping in determinati contesti.

L’obiettivo di questo articolo sarà quindi quello di fornirvi un quadro generale sulla relazione che intercorre tra doping e cortisone.


Un piccolo ripasso (che potete approfondire qui)

I glucocorticoidi sono una classe di farmaci derivati dal cortisolo, un ormone steroideo naturale prodotto dalla corteccia surrenalica. Il cortisolo è coinvolto in numerose funzioni fisiologiche, come la regolazione del metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi, la modulazione della risposta infiammatoria e la regolazione del sistema immunitario.

I glucocorticoidi agiscono legandosi a specifici recettori all'interno della cellula, noti come recettori glucocorticoidi (GR). Una volta legato, il complesso glucocorticoide-recettore entra nel nucleo della cellula e si lega a specifiche sequenze di DNA.


Motivazioni cliniche per l'uso dei glucocorticoidi nello sport

I glucocorticoidi sono utilizzati in ambito sportivo principalmente per le loro proprietà anti-nfiammatorie e anti-dolorifiche. Le condizioni comuni che possono giustificare l'uso di glucocorticoidi negli atleti includono:

  1. Lesioni muscolari e tendinee: Gli atleti sono frequentemente soggetti a lesioni muscolari e tendinee, come stiramenti e strappi muscolari, tendiniti e borsiti. Queste condizioni causano dolore e limitano le prestazioni atletiche. L’uso dei glucocorticoidi può ridurre l'infiammazione e accelerare il processo di guarigione, permettendo all'atleta di tornare a competere in tempi più rapidi.

  2. Artrite e altre patologie articolari: Gli sport che richiedono movimenti ripetitivi o carichi elevati sulle articolazioni possono causare artrite o altre patologie degenerative articolari, come l'artrosi. I glucocorticoidi sono spesso somministrati sotto forma di iniezioni intra-articolari per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore, migliorando la funzionalità articolare.

  3. Infiammazione delle vie aeree: Gli atleti, in particolare quelli che praticano sport di resistenza come la corsa o il ciclismo, possono soffrire di infiammazione delle vie aeree, anche nota come asma indotta da esercizio fisico. L'uso di glucocorticoidi inalatori può ridurre l’infiammazione bronchiale, migliorando la respirazione e le prestazioni atletiche.

  4. Reazioni allergiche: Gli atleti che competono all’aperto possono essere esposti a vari allergeni. I glucocorticoidi sistemici sono utili per trattare reazioni allergiche acute o croniche, come la rinite allergica e l’orticaria.


Effetti ergogenici e controversie sull’uso dei glucocorticoidi

Sebbene i glucocorticoidi siano indicati per trattare numerose condizioni mediche, il loro uso in ambito sportivo può portare a vantaggi ingiusti che superano i semplici benefici terapeutici. Tra i principali effetti ergogenici si annoverano:

  1. Diminuzione della percezione del dolore: I glucocorticoidi sono potenti analgesici, poiché inibiscono la sintesi delle prostaglandine e di altre molecole pro-infiammatorie. Questa proprietà può ridurre la percezione del dolore durante la performance atletica, permettendo all'atleta di allenarsi o competere oltre i normali limiti fisiologici.

  2. Aumento della capacità di resistenza: Riducendo l'infiammazione e migliorando il recupero, i glucocorticoidi possono consentire agli atleti di sopportare sforzi prolungati e di aumentare la frequenza degli allenamenti, migliorando la resistenza e le prestazioni nel lungo termine.

  3. Effetti psicoattivi: Il cortisolo influisce direttamente sul sistema nervoso centrale, contribuendo a ridurre ansia e stress. A dosi terapeutiche, i glucocorticoidi possono migliorare la concentrazione e la determinazione, fornendo un vantaggio mentale che può fare la differenza in situazioni di forte pressione psicologica, come le competizioni sportive.

  4. Alterazione del metabolismo energetico: I glucocorticoidi stimolano la gluconeogenesi e promuovono la mobilizzazione degli acidi grassi, aumentando la disponibilità di glucosio e acidi grassi come fonti energetiche. Questo effetto metabolico potrebbe potenzialmente migliorare la resistenza, in particolare negli sport di lunga durata.


Glucocorticoidi e regolamentazione antidoping

L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha classificato i glucocorticoidi come sostanze proibite in determinate circostanze. In particolare, l'uso di glucocorticoidi per via endovenosa, orale, intramuscolare o rettale è vietato durante le competizioni, mentre il loro uso per via intra-articolare, inalatoria o per altre vie locali è consentito solo con una dichiarazione di esenzione terapeutica (TUE). L'obiettivo della WADA è quello di evitare l'uso improprio di queste sostanze per migliorare le prestazioni, pur consentendo l'accesso al trattamento medico per condizioni legittime.


Meccanismi di rilevamento

La rilevazione dei glucocorticoidi nel corpo umano è possibile attraverso test di laboratorio sui campioni di urina o sangue. La WADA stabilisce dei limiti di concentrazione oltre i quali il farmaco è considerato proibito, basandosi su parametri farmacocinetici noti per i glucocorticoidi. Tuttavia, la variabilità individuale nella farmacocinetica, così come le diverse vie di somministrazione, rende complessa la distinzione tra uso terapeutico e abuso.


Effetti collaterali dell’uso prolungato di glucocorticoidi nello sport

Oltre ai potenziali vantaggi in termini di prestazioni, l'uso prolungato di glucocorticoidi può avere gravi effetti collaterali, tra cui:

  1. Soppressione asse ipotalamo-ipofisi-surrene: L'uso cronico di glucocorticoidi sopprime la produzione endogena di ACTH e cortisolo, portando a insufficienza surrenalica secondaria. Gli atleti che interrompono improvvisamente l'uso di glucocorticoidi possono sviluppare crisi surrenaliche, caratterizzate da ipotensione, debolezza e ipoglicemia.

  2. Catabolismo muscolare e osteoporosi: I glucocorticoidi promuovono catabolismo proteico e inibiscono la sintesi del collagene, portando a debolezza muscolare e rischio aumentato di lesioni. Inoltre, l'uso prolungato di glucocorticoidi è associato a una riduzione della densità ossea e a un aumento del rischio di fratture.

  3. Alterazioni metaboliche: L'iperglicemia indotta dai glucocorticoidi può portare a una condizione di insulino-resistenza e, a lungo termine, aumentare il rischio di diabete mellito. Altri effetti metabolici includono l'aumento del rischio di iperlipidemia e obesità addominale.

  4. Effetti psichiatrici: Gli effetti neuropsichiatrici dei glucocorticoidi sono noti e possono includere disturbi dell'umore, insonnia, irritabilità e, nei casi più gravi, psicosi steroidea.

  5. Compromissione immunitaria: La soppressione del sistema immunitario causata dai glucocorticoidi aumenta il rischio di infezioni, incluse quelle opportunistiche, che possono essere particolarmente dannose per gli atleti sottoposti a stress fisico elevato.


Conclusione

L'uso di glucocorticoidi in ambito sportivo è un controverso, tuttavia abbiamo imparato che qualsiasi argomento può esserlo. Il bilanciamento tra la necessità di un trattamento terapeutico efficace e l’obbligo morale di equità nelle competizioni sportive, porta spesso queste situazioni in una zona grigia.

Come sempre, la corretta informazione è la necessaria base di partenza.


Alla prossima!

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