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Immagine del redattoreAlberto Langione

La farina di Insetti

È sera, avete appena dato da bere al giardino (vi ricordate la scorsa newsletter?) e, prima di cenare vi concedete un piccolo aperitivo: patatine gusto paprika e qualche oliva, bevendo un bicchiere di succo di arancia rossa. Dopo cena, siccome pensate proprio di meritarvelo, vi concedete una fetta di torta gelato ai frutti di bosco mentre vostr* figli* (o voi stessi, perché no?) mangia qualche orsetto gommoso.

Sapete cosa accumuna tutti questi alimenti? Esatto! Tutti sono a base di insetti!


Piccoli amici

E90 ed E120 sono le sigle che potreste trovare nell’elenco di ingredienti di ognuno di questi piatti. E120, in particolare si ottiene essiccando e macinando un piccolo animale chiamato Cocchiglia. La Cocchiglia, come forse potrete intuire dal nome, è un piccolo insetto rassomigliante alla più comune Coccinella. Il risultato di questo processo è l’acido carminico, un colorante naturale abbondantemente usato (anche se a rigor di cronaca oggi sempre meno) per il suo colore rosso nelle bevande e nei dolciumi soprattutto. 

Ma vi dirò di più: sapete che in quasi tutti i cibi che mangiate è regolamentata la presenza di una certa quantità di insetti o porzioni di esso? Sapevate per esempio che secondo la FDA, l’ente di regolazione degli alimenti e dei farmaci americano, in una barretta di cioccolato sono consentiti fino a 90 parti di insetto per 100g?

Se ci pensate è però abbastanza logico: per eliminare ogni singola impurità da un frutto o una verdura si dovrebbe agire con prodotti chimici che probabilmente sarebbero più dannosi ancora rispetto alla possibilità di trovare piccole tracce di quello che alla fine non è altro che un essere vivente, seppur estraneo alla nostra dieta. 



Perché parliamo di questo?

L’argomento è tornato alla ribalta recentemente quando la Commissione Europea ha dato il suo benestare per la messa in commercio di una farina prodotta dall’azienda Cricket One a partire dalla macinazione di insetti. 

Questo deve subito farci drizzare le antenne e, come sempre, analizzare la notizia in modo critico. La Commissione europea ha dato infatti il via libera alla commercializzazione di UN particolare alimento derivante dalla lavorazione di UN tipo di insetti. 

Inoltre, per poter venire approvato, deve passare un iter regolatorio molto complesso e per nulla scontato. Per questo possiamo concludere che si tratta di un alimento sicuro. 

Infine c’è da ricordare che, allo stato attuale, molti degli investimenti che si stanno facendo nel settore riguardano la produzione di prodotti destinati all’alimentazione animale

E quindi, come mai si è creato tutto questo polverone attorno? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro, non proprio piccolo però, diciamo circa…. 500 anni!


Non capisci un tubero!

Siamo in Europa, verso gli inizi del 1500, da qualche tempo un navigatore italiano, partendo dalla Spagna per cercare una via più breve per arrivare nelle Indie, si è imbattuto in un nuova terra, sconosciuta fino a quel momento. 

Da quelle terre remote, negli anni, i navigatori iniziato a portare in Europa muovi prodotti, mai visti fino a quel momento. E’ il caso, per esempio, di un ortaggio giallo che noi europei non conoscevamo: la patata

La patata era un alimento così sconosciuto che venne pesantemente osteggiato all’inizio perché si diceva che, non comparendo mai nella Bibbia, fosse un alimento creato dal diavolo. 

Dovranno passare quasi 300 anni, e l’incarceramento di un visionario, perché la patata possa essere considerata un alimento importante per la nostra dieta. Chi di noi oggi farebbe a meno di questo prodotto “demoniaco”?


Cosa ci insegna questa storia?

Questa storia ci insegna, come ci ha già insegnato quella sulla carne sintetica, che l’ignoto spaventa, che la sovversione dei nostri paradigmi ci può creare qualche problema, legittimo. 

Ma seguire questa newsletter dovrebbe avervi insegnato anche che bisogna affrontare tutte le novità con un solo obiettivo in testa: arrivare preparati e informati.

Nessuna farina di grillo sostituirà le nostre farine tradizionali come nessuna cavalletta fritta sostituirà la nostra grigliata. Probabilmente accadrà quello che accade ogni volta: si aprirà una nuova nicchia di mercato, si investirà nella ricerca e nella sensibilizzazione alle persone, si amplierà la nostra scelta. 

E noi, con coscienza, sapremmo fare sempre quella giusta!


Alla prossima! :)

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