Obeso e Ciccione: “sono solo parole”?
Quante volte vi siete trovati davanti allo specchio a dire: “Mio Dio, come sono grass*!”, Quante altre volte vi è capitato di sentire usare parole come “grasso”, “ciccione”, “obeso” con un tono offensivo e umiliante?
Nella società contemporanea in cui siamo costretti ad apparire, ad esserci, l’ossessione per l’aspetto fisico ha portato molte persone a vivere un rapporto conflittuale con il proprio corpo arrivando ad averne una percezione distorta.
Si sono quindi moltiplicati nel tempo personaggi che, con poca formazione alle spalle, si sono approcciati al mondo dell’alimentazione dispensando consigli dannosi o diete miracolose perchè “devi dimagrire” e quindi “ti tolgo tutto dalla dieta”. Ricordatevi sempre che la prima regola per una alimentazione sana non prevederà mai di “mangiare meno” se prima non si è imparato a “mangiare meglio”.
Parallelamente altri profili hanno riempito le pagine social di discorsi di accettazione di sé che promettono niente altro che nascondere la polvere sotto il tappeto, spesso facendo estrema confusione tra i concetti di “sovrappeso”, “obesità” e semplice “pancetta”.
Questo significa che ogni situazione sia accettabile o produttiva per una persona?Assolutamente no! Questo significa solamente che il principale parametro per valutare una condizione individuale sia il riflesso che questa ha sulla salute.
“Grasso” e “Obeso” non sono quindi parole da usare con leggerezza, bisogna conoscerne il significato profondo e il contesto in cui sono razionalmente usate.
.. e Quindi?
L’Obesità è una patologia con una definizione ben precisa data dall’OMS, definiamo infatti “Obesa” una persona che presenta un aumento della massa grassa del 30% rispetto al valore ideale (o, in altre parole, un peso che è il 130% del proprio peso ideale). Visto che la misurazione della massa grassa è complessa, soprattutto se il parametro deve essere disponibile per tutti ed in tempi rapidi, si utilizza una classificazione basata su un valore numerico che tutti conoscete: il BMI.
Sul BMI vale la pena spendere qualche riga perchè si tratta di un parametro che descrive molto bene la realtà se si analizzano le popolazioni nel loro complesso mentre presenta alcune criticità se si vanno a vedere i singoli casi in cui il valore, senza contesto, può portarci evidentemente fuori strada. È il caso delle persone molto muscolose e quindi molto “pesanti” senza essere obese. Il BMI infatti viene calcolato con la formula:
BMI = massa corporea (in kg) / (altezza) x (altezza) (in metri)
Ecco quindi che vediamo subito il primo problema: nel BMI il parametro usato è il peso corporeo, non abbiamo nessuna informazione circa la massa grassa dell’individuo. Ripeto, resta comunque un indice utilissimo nella pratica clinica perché ci fornisce una direzione di partenza facile e veloce da cui partire.
Ho raccontato questo caso volutamente estremo per ricordarvi che nessuno di noi è un numero e che un medico non considererà mai un paziente solo come la somma dei risultati dei suoi esami.
Tuttavia, come dicevamo, il BMI ci permette di capire se un paziente che noi visitiamo sia sovrappeso o obeso, con tutte le implicazioni che questo può avere sulla progressione di diverse patologie associate con l’obesità.
Ma come? L’Obesità è una malattia o la causa di numerose malattie? Beh tutte e due! Andiamo a vederlo un po’ più nel dettaglio.
Conosci la teoria del piano inclinato?
Con Noncommunicable diseases (NCD) definiamo quelle patologie che sono conosciute anche come malattie croniche. Appartengono a questa categoria tutte quelle patologie che non vengono trasmesse da persona a persona.
Sono malattie che tendono ad essere di lunga durata e sono il risultato di una combinazione di fattori fisiologici, comportamentali, ambientali e genetici. Rientrano in questa casistica patologie cardiovascolari, tumori e alcune malattie metaboliche. Già questo dovrebbe mettervi in allerta ma, per dare una dimensione più chiara al fenomeno, ecco alcuni numeri:
Cosa ci insegna questa storia
Il giudizio delle altre persone spesso ci spinge a comportamento che nel breve periodo possono sembrarci positivi ma che, alla lunga, portano a risultati dannosi per la salute. Purtroppo in un mondo iperconnesso siamo bombardati di commenti non richiesti che possono provenire da persone che non conoscono il nostro background e la nostra storia e si sentono in dovere di giudicarci per ricordarci semplicemente che esistono e che possono farci male. Se lo fanno, sono i primi a soffrire di una deriva patologica della nostra società, l’ignoranza ;)
Dimagrire o ingrassare non dovrebbe essere quindi niente altro che l’obiettivo che ci prefiggiamo per stare bene con noi stessi, sia dal punto di vista della salute mentale che fisica.
L’Obesità va affronta, sia chiaro, e va combattuta principalmente perché può peggiorare la nostra salute, la nostra aspettativa di vita e che quindi deve essere seguita dai medici e con i medici.
Banalizzare il problema impedisce di affrontarlo correttamente: puntare tutto sull’importanza estetica di non essere persone obese fa sì che ci possano essere persone che inseguono un mito irrealizzabile, volendo cercare una soddisfazione sempre maggiore in una estetica che di sano non ha nulla.
L’Obesità è un problema vastissimo e dalle conseguenze molto profonde per la nostra società, anche dal punto di vista della salute pubblica.
Credo che da questa mail vi possa rimanere un messaggio che io reputo molto importante: qualunque cosa fate, fatela per voi stessi, per il vostro bene e per la vostra salute, nient’altro.
Alla prossima!
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