L’obesità è una patologia cronica complessa, caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che compromette la salute e aumenta il rischio di sviluppare numerose comorbilità, tra cui diabete mellito di tipo 2 (DM 2), malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e alcune forme di cancro.
Negli ultimi decenni, la prevalenza dell’obesità è aumentata in modo allarmante a livello globale, tanto da essere definita un’epidemia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2022 oltre 650 milioni di adulti e 340 milioni di bambini e adolescenti erano obesi.
Questo fenomeno ha spinto la comunità scientifica a sviluppare nuove strategie terapeutiche, che vanno oltre i tradizionali interventi sullo stile di vita, come la modifica della dieta e l’aumento dell’attività fisica.
Questa introduzione, che per chi mi segue da tempo non sarà di certo nuova, serve per far comprendere la delicatezza del tema che si tratta. Negli scorsi articoli abbiamo parlato di Semaglutide, un farmaco che si propone di essere un game changer nella lotta alla patologia.
Per completezza però ci tenevo a proporvi una panoramica completa di tutti i trattamenti che sono disponibili per combattere questa patologia. Alcune volte si tratta di approcci sperimentali o comunque di terapie da utilizzare in casi selezionati.
Spero che nel leggere un ventaglio così estremo di possibilità, comprendiate quando l’obesità sia un fenomeno che non possa essere ridotto a “sono grass*, mi faccio fare una dieta dal primo che trovo e tutto passa” ma che si tratti di una complessa condizione che deve essere trattata da professionisti.
A) Terapie farmacologiche: nuove molecole e approcci
1. Agonisti del recettore GLP-1
Gli agonisti del GLP-1 rappresentano una delle classi di farmaci più promettenti nel trattamento dell’obesità. Questi farmaci mimano l’azione del GLP-1, un ormone che stimola la secrezione di insulina, inibisce la secrezione di glucagone, rallenta lo svuotamento gastrico e promuove la sazietà. Tra i più noti abbiamo semaglutide e liraglutide.
Semaglutide (Wegovy): Approvato nel 2021 dalla FDA per il trattamento dell’obesità, il semaglutide ha dimostrato una straordinaria efficacia. Nello studio, i partecipanti hanno registrato una riduzione media del peso corporeo del 14,9% dopo 68 settimane, rispetto al 2,4% del gruppo placebo. In Italia, il semaglutide è disponibile sia in formulazione iniettabile che orale, offrendo un’alternativa meno invasiva per i pazienti.
Liraglutide (Saxenda): Somministrato quotidianamente alla dose di 3,0 mg, questo farmaco ha dimostrato una perdita di peso media dell’8% rispetto al peso iniziale. Gli effetti collaterali più comuni includono nausea e vomito, generalmente transitori.
Si tratta di farmaci che devono essere prescritti e assunti sotto la supervisione del medico specialista in endocrinologia.
2. Agonisti duali GLP-1/GIP
Questi farmaci mirano a sfruttare le vie metaboliche di entrambi gli ormoni per ottenere una maggiore efficacia nella riduzione del peso corporeo.
Tirzepatide: Molecola che in Italia viene commercializzata sotto il nome di Mounjaro e di cui abbiamo diffusamente parlato qui.
Questo farmaco, grazie alla sua formulazione avanzata, simula l’azione del GLP-1, promuovendo una serie di effetti benefici:
Riduzione dell'appetito: il Mounjaro agisce sul sistema nervoso centrale, inducendo un senso di sazietà più duraturo.
Ritardo dello svuotamento gastrico: rallentando il tempo necessario per digerire i cibi, aiuta a mantenere un senso di pienezza più a lungo.
Miglioramento della gestione del glucosio: regola la produzione di insulina e glucagone, riducendo i picchi glicemici.
Tirzepatide rappresenta una delle svolte più importanti compiute nel senso di un miglior management della patologia dell’obesità.
Potete trovare una scheda di approfondimento qui. Questi effetti combinati non solo facilitano la perdita di peso, ma offrono anche benefici aggiuntivi per la salute metabolica complessiva.
B) Chirurgia bariatrica: tecniche innovative e approcci mini-invasivi
La chirurgia bariatrica rimane uno dei trattamenti più efficaci per l’obesità grave, con tassi di successo a lungo termine che superano il 70% in termini di perdita di peso e miglioramento delle Si vuole però qui sottolineare l’importanza del termine “grave” e cioè di casi estremi di obesità che rappresentano una piccola percentuale dei pazienti aventi tale condizione. È una opzione che viene presa in concerto da un team di professionisti dopo che altre vie sono fallite.
1. Sleeve gastrectomy e bypass gastrico
Sleeve gastrectomy: Questa procedura prevede la rimozione di una porzione dello stomaco, riducendone la capacità e limitando l’assunzione di cibo. È particolarmente indicata per pazienti con obesità grave.
Bypass gastrico: Questa tecnica crea una piccola tasca gastrica e la collega direttamente all’intestino tenue, bypassando gran parte dello stomaco e del duodeno. Oltre a ridurre l’assunzione di cibo, il bypass gastrico modifica il metabolismo, migliorando il controllo glicemico.
2.2. Endoscopic Sleeve Gastroplasty (ESG)
L’ESG è una procedura endoscopica mini-invasiva che riduce la capacità dello stomaco senza la necessità di incisioni chirurgiche. Studi preliminari hanno dimostrato una perdita di peso media del 15-20% a un anno dalla procedura, rendendola un’opzione valida per pazienti con obesità grave.
C) Terapie comportamentali e digital health
Anche in questo caso la premessa è d’obbligo. Ripensare l’obesità come una patologia multi-fattoriale, e quindi non solo come il prodotto di una dieta squilibrata a sé stante, è fondamentale per offrire il miglior percorso di cura ai nostri pazienti.
Ne consegue però che anche questo percorso non può e non deve essere affidato al caso. E’ importante realizzare che focalizzare, per esempio, la nostra giornata, la nostra vita al mero conto delle calorie, togliendo e punendoci quando non si raggiunge il risultato previsto, è, alla lunga, un comportamento più dannoso.
1. Cognitive Behavioral Therapy (CBT)
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un approccio psicologico che aiuta i pazienti a identificare e modificare i comportamenti alimentari disfunzionali. Quando combinata con interventi dietetici e di attività fisica, la CBT migliora l’aderenza a uno stile di vita sano.
2. App e piattaforme digitali
Le tecnologie digitali stanno rivoluzionando la gestione dell’obesità. Piattaforme come Noom e MyFitnessPal offrono strumenti per il monitoraggio dell’attività fisica, dell’assunzione calorica e del peso corporeo, integrando anche componenti di coaching e supporto psicologico.
D) Microbiota intestinale e terapie basate sul microbioma
Si tratta di approcci sperimentali che accenniamo solamente per dovere di completezza. La loro efficacia deve essere ancora pienamente studiata.
1. Probiotici e prebiotici
Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nel metabolismo e nell’accumulo di grasso. Studi recenti hanno dimostrato che l’uso di probiotici (es. Lactobacillus rhamnosus) e prebiotici può modulare il microbiota, riducendo il grasso viscerale e migliorando i marcatori metabolici.
2. Trapianto di microbiota fecale (FMT)
Il FMT è una terapia emergente che prevede il trasferimento di microbiota da un donatore sano a un ricevente. Studi preliminari suggeriscono che il FMT possa migliorare la sensibilità all’insulina e promuovere la perdita di peso.
3. Cellule staminali mesenchimali (MSC)
Le MSC sono state studiate per il loro potenziale nel promuovere la rigenerazione tissutale e modulare l’infiammazione sistemica associata all’obesità.
Conclusioni
Il trattamento dell’obesità sta vivendo una fase di rapida evoluzione, con l’introduzione di nuove terapie farmacologiche, approcci chirurgici innovativi, tecnologie digitali e terapie basate sul microbioma e sul genoma. Questi progressi offrono nuove speranze per i pazienti affetti da obesità, ma richiedono un approccio integrato e personalizzato per massimizzare l’efficacia e garantire la sicurezza.
Riferimenti bibliografici
Wilding, J. P. H., et al. (2021). "Once-Weekly Semaglutide in Adults with Overweight or Obesity." New England Journal of Medicine.
Clément, K., et al. (2020). "Efficacy and safety of setmelanotide in patients with severe obesity." The Lancet Diabetes & Endocrinology.
OMS (2022). "Obesity and overweight: Key facts."
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