Sicuramente ne avrete sentito parlare o, eventualmente, avrete letto tweet come questo . Se invece non sapete di cosa stiamo scrivendo, vi anticipo che il viaggio della nostra newsletter inizia con la storia di un farmaco per il trattamento del Diabete Mellito di tipo II (da qui in poi DM II) che, di colpo, non si trovava più nelle farmacie. E’ una storia che riguarda tutti noi, le dinamiche social(i) e la cattiva informazione.
Per questo motivo ho deciso di iniziare da qui, ma andiamo con ordine.
DM II: una Pandemia Globale da prima che fosse mainstream
Il DM II è una patologia metabolica in rapida ascesa, basti pensare che la stima di pazienti che ne soffrono in Italia si aggira intorno ai 3.500.000 (sì avete letto bene) TREMILIONIECINQUECENTOMILA. Ne avevo già parlato qui e nei post successivi, che vi invito a recuperare.
Fortunatamente si tratta di una patologia che presenta numerosi farmaci per contrastarla e la cui gestione oggi è molto più semplice di un tempo (ma per questo avete un bellissimo link sotto).
Ta i medicinale disponibili oggi, la classe di nostro interesse è quella chiamata “degli analoghi del GLP-1”.
GLP-1 è un piccolo ormone prodotto dall’intestino che ci aiuta a produrre insulina, per abbassare i livelli di zuccheri nel sangue, e ad anticipare il senso di sazietà, facendoci così mangiare sensibilmente meno.
“Forzare” questa azione con un farmaco è, appunto, uno degli approcci terapeutici a nostra disposizione oggi.
.. e Quindi?
Ad inizio Marzo è stata documentata una carenza del farmaco, l’Ozempic, che ha come principio attivo un analogo di GLP-1, la Semaglutide. Questa carenza risultava maggiore rispetto alla generale carenza di farmaci che ha colpito il nostro paese negli ultimi tempi. Ma come mai stava succedendo questo?
Negli ultimi anni gli analoghi di GLP-1 sono stati studiati anche per i loro possibili effetti contro l’obesità (che ricordiamo non è il semplice “ingrassare” ma una patologia ben definita, come troviamo spiegato qui). Gli effetti sembrano promettenti, tanto che farmaci a base di Semaglutide sono stati approvati per il trattamento dell’obesità sia negli Stati Uniti che in Europa.
In Italia l’utilizzo del principio attivo contro l’obesità non è ancora stato sdoganato, tanto che è proprio l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) a ricordarci che “Ozempic® è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label e attualmente mette a rischio la disponibilità di Ozempic® per la popolazione indicata.”
La Semaglutide rimane comunque un opzione interessante nell'ambito di un percorso medico personalizzato e monitorato con attenzione.
Il farmaco era, ora fortunatamente non lo è più, acquistabile con ricetta bianca ovvero non rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale.
Cosa ci insegna questa storia
Da quello che avete appena letto credo si possano trarre conclusioni molto molto molto importanti (l’ho detto “Molto”?), come:
L’approvazione di un farmaco è un processo molto complesso e anche molto lungo. Devono essere valutati attentamente tutti gli aspetti possibili: dall’applicazione corretta alla scelta del dosaggio opportuno, dallo studio certosino di tutti i possibili effetti avversi fino al sempre più importante rapporto costi/benefici. I criteri di approvazione non sono quindi uniformi e comuni in tutto il mondo: un farmaco approvato negli Stati Uniti (dove non si devono preoccupare della “rimborsabilità”, per esempio), non è detto che lo sia da un’altra parte. Lo abbiamo imparato benissimo con i numerosi vaccini contro SARS-CoV2, prodotti e non dovunque approvati, ma non dimentichiamo che è un processo valido per OGNI farmaco;
In epoca social, con l’infodemia che dilaga, è facile scambiare il consiglio di un personaggio “famoso” con il parere di un esperto. E’ questo che cerchiamo di combattere ogni giorno. Molti farmaci hanno una gestione decisamente particolare: medici specialisti studiano specificatamente le patologie bersaglio dei farmaci e sono abituati alla gestione di qualsiasi evento avverso possa capitare. Assumere un farmaco per una patologia per cui non è indicato significa sottrarsi alla gestione dello specialista, significa fare un salto nel buio. Credo che tutti siamo d’accordo che la salute sia l’ultimo aspetto in cui vogliamo affidarci al caso e alla fortuna.
Ecco che quindi la vicenda del Ozempic® ci insegna l’importanza della fiducia, dell’esigenza di un rapporto medico-paziente che sia il più costruttivo possibili e, soprattutto, che la salute non deve assolutamente essere un trend di TIkTok ;)
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